Giulio Cesare Giacobbe: Un matrimonio felice prevede amore senza monogamia

(di Raffaella Maffei) – Giulio Cesare Giacobbe, scrittore, professore universitario, psicologo e psicoterapeuta, è noto per i numerosi libri di carattere divulgativo, di grande successo internazionale, Come diventare bella, ricca e stronza o Come diventare Buddha in 5 settimane. Ha posto i fondamenti della psicologia e della psicoterapia evolutiva, esponendone le linee principali e le tecniche, rispettivamente nei saggi Alla ricerca delle coccole perdute e La paura è una sega mentale. Ha fondato inoltre la Scuola di Psicoterapia Evolutiva, alla quale possono iscriversi gli psicoterapeuti che intendono ottenere l’abilitazione all’applicazione di tale terapia. Con noi di Fables parla delle sue teorie sul matrimonio, raccolte nel libro Come fare un matrimonio felice, che duri tutta la vita.

Cosa sono per lei il matrimonio e l’amore?

Il matrimonio monogamico è un’istituzione della Chiesa Cattolica, ufficialmente praticato da una piccolissima percentuale della popolazione mondiale, limitata al sud Europa e al Nord America, praticamente osservato da una percentuale anche minore. Tuttavia è importante, perché sancisce il principio che l’amore sia la base dell’unione di coppia. L’amore, nonostante sia una sublimazione mentale delle cure parentali, in specie materne, rimane  l’unico legame fra esseri umani che può durare tutta la vita e quindi l’unico capace di dare un senso alla vita umana.

Il suo libro “Come fare un matrimonio felice…” parte con l’assunto che questo sia contro natura, dunque il calo di numeri di matrimoni in Italia, come attestano le statistiche Istat, è fisiologico?

In Italia non si ha un calo di matrimoni, ma un aumento di divorzi, dovuto al fatto che, a causa della permanenza in famiglia oltre l’adolescenza, il numero dei “bambini” ultra ventenni è enorme e quindi, come ho detto nel mio libro “Alla ricerca delle coccole perdute”, se si sposano sono destinati a fallire.

Lei dice che per fare un matrimonio felice, che dura tutta la vita, come in un cocktail, ci vogliono cinque ingredienti: passione, dialogo, tenerezza, maturità psicologica e amore. Qual è il primo a venir meno o quando è bene mettersi in allarme?

La passione! Ma è fisiologico. L’importante è che il collante principale, la tenerezza, cioè l’amore, permanga.

Nel matrimonio la sessualità è spesso deficitaria, come potenziarla?

Attraverso i rapporti extraconiugali. Come in pratica avviene. L’attribuzione di una valenza affettiva alla sessualità, e quindi la pretesa di una monogamia esclusiva, è una stortura mentale tipicamente mediterranea, non condivisa da nessuna altra popolazione del pianeta.

Nella sua pratica clinica, cosa insegna a una coppia per non separarsi e vivere ‘felici e contenti’ per il resto della vita?

Ad amarsi. E quindi a crescere e diventare genitori l’uno dell’altro.

La sua opinione sul riconoscimento dei matrimoni omosessuali.

Fa parte del riconoscimento dei diritti degli individui. Psicologicamente, tuttavia, la prole necessita di modelli sessuali differenziati.

Qual è la sua favola preferita?

Nessuna.

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