Passione wedding: quattro chiacchiere con Ciro Giustiniani

Ciro Giustiniani è uno dei volti più apprezzati degli ultimi anni; la sua comicità, frutto dell’osservazione della realtà che ci circonda, spopola in tv a Made in Sud sulla Rai, con i suoi personaggi che risultano essere tra i più apprezzati dal pubblico.

Ha lavorato anche su Real time nel format La domenica più tradizionale.

Per la sua bravura ha vinto anche il premio Charlot, importante premio dedicato alla comicità.

Quello dei matrimoni è un settore che gode di ottima salute. Come sono cambiate le cerimonie nel tempo?

Le cerimonie, fondamentalmente, non sono cambiate; quello che è cambiato, forse, è il soggetto principale: gli sposi. In verità sto avvertendo una forte voglia di ritorno all’origine, cioè al sacramento, ma l’unica cosa che persiste, a cui gli sposi ci tengono moralmente sono e buste. Ci sono parenti che nell’attesa dell’arrivo degli sposi al ricevimento, man mano che il ritardo aumenta, sfilano soldi dalla busta. Non conviene più fare tardi.

Cosa pensi dei matrimoni, ti piacciono quelli più formali o più ‘folcloristici’?

I matrimoni mi piacciono tutti. Ogni matrimonio rispecchia il carattere degli sposi, ne ho visti tanti e ho partecipato a tanti e ho capito tante cose: quando si mangia poco è perché gli sposi sono secchi, se si mangia tanto è perché gli sposi sono in carne; se si mangia bene vuol dire che gli sposi hanno un ottimo gusto anche nella vita, così come quando si mangia male gli sposi hanno dei gusti pessimi anche nella vita. I matrimoni mi divertono, mi piace viverli.

Ho notato che gli sposi, che non sono altro che ex invitati ad altri matrimoni, per non soffrire loro non fanno soffrire neanche gli invitati al loro matrimonio. Per esempio parecchi sposi non vanno a fare tutte quelle fotografie che fanno ritardare il loro arrivo alla cerimonia. Addirittura ho visto celebrare il matrimonio all’interno della struttura e renderle anche più veloci e divertenti. Diciamo quindi che oggi i matrimoni sono moderni, ma con le radici ben salde nella tradizione.

Chi più di te può parlare di matrimonio visto il tuo personaggio de il boss delle cerimonie. Ma come nasce un tuo personaggio?

Un mio personaggio non nasce, è nell’aria, lo devo solo carpire, cogliere, poi coltivare come una pianta tant’è che la maggior parte dei personaggi che faccio sono quelli che più si avvicinano alle mie corde attoriali. Ovviamente, non essendo un imitatore, non faccio delle imitazioni, ma propongo dei personaggi che colgono delle sfumature dei personaggi originali laddove si parla di satira di costume.

Cosa hai visto di strano ed eccentrico in vita tua in un matrimonio?

Di eccentrico ho visto così tanto che potrei scrivere un libro: ho visto spose emozionarsi per la proiezione di un video che ricordava qualche parente, oppure spose che per forza volevano che mi esibissi mentre servivano una pietanza, confetti particolari, ma anche sposi che regalavano portafortuna.

Che matrimonio è stato il tuo?

Il mio matrimonio è stato molto semplice. Mi sono sposato con la chiesa a un chilometro dal ristorante, pioveva non abbiamo fatto foto, ma ci siamo divertiti tantissimo.

Ti viene in mente qualche cerimonia vip che hai visto di recente e ti ricordi?

Ho partecipato ad un matrimonio vip in cui mi sono esibito e mi sono divertito tantissimo. Poi ne vedo tanti tramite i social e devo dire che mi fanno ridere perché si avvicinano molto ai matrimoni che erroneamente si definiscono ‘trash’, ma se li fanno loro, sono vip, se li fa il semplice operaio sono ‘trash’.

Per concludere ti posso dire che il matrimonio è un momento importante non solo per quanto riguarda l’atto in sé, ma per il divertimento, per il cibo, per tutto.

Ultimamente ho partecipato al matrimonio di un mio parente in un albergo importante di Napoli dove la veduta era bellissima Il cibo era poco, ma buonissimo.

Io mi sono divertito perché in realtà un matrimonio riesce quando c’è il divertimento e tanti ingredienti: compagnia, cibo, empatia, simpatia, musica. Una cosa fondamentale, poi, è il clima perché quando fa caldo soffriamo.

Devo dire un’ultima cosa che è fondamentale: non sopporto quando le donne spendono 250 euro per un paio di scarpe che poi si tolgono al ristorante perché fanno male.

Sta cosa mi fa ridere ma anche un po’ innervosire.

Un abbraccio forte agli sposi , alle spose e a tutti.

A cura di Roberta D’Agostino

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