Alessandra Rinaudo Sposa 2015: leggera e lungimirante

La sposa 2015 della couturier Alessandra Rinaudo contravviene al proverbio tedesco, citato nelle prime pagine de L’insostenibile leggerezza dell’essere di Kundera: quello che si verifica una sola volta è come se non fosse mai accaduto. L’immagine femminile presentata nel defilé, si proietta come persistente.

La dichiarazione della sposa è forte: resterò! “Per me l’amore è la forza primaria che muove la storia delle persone e dei popoli”, risponde la stilista alla domanda: cos’è l’amore? “È ciò che decide della nostra vita – aggiunge – nonostante tutta la razionalità di cui siamo capaci. E il matrimonio trasforma l’amore di coppia in qualcosa di più forte, unico e intramontabile, questa è la mia esperienza. Quando mi volto indietro, con un matrimonio di 20 anni, vedo la grandezza dell’amore coniugale, vedo il prima, il durante e adesso, con più chiarezza, il mio futuro, con la persona che per me è in assoluto il punto di riferimento della vita, una vita complicata, con alti e bassi, ma che sono felice di vivere”.

Paradigmatico è il consiglio che rivela la collezione Rinaudo 2015: tutti dobbiamo permetterci la semplicità, senza essere schivi al corteggiamento. Anzi: scolli profondi, ma mai totali, su corpetti imbalsamati in strati di organza, definiti in sagome a cuore di seta operata o strap less ricavati da increspature di pizzo francese, ricoperti da cristalli stroboscopici.

Talvolta, la schiena resta nuda per concedersi e il corpo prosegue con la golosità delle gonne lasciate spioventi, come pioggia di panna spray, su affollati strati di tulle e ancora seta e pizzi francesi. Torri di torte di ruches multistrato e volant pieghettati da assaporare abito dopo abito.

Per le meno ghiotte, nel buffet ci sono varianti poco costruite: gonne dritte dai volumi languidi, lunghe come lunghi saranno i giorni del fatidico “per sempre”. Le audaci formalizzano il “sì” in abiti sirena, guizzando accompagnate da striscianti code, fuse con l’abito come un pesce con le pinne.

Sartorialità lineare con palinsesto di sicuro successo, ricordano che la designer riveste il ruolo di wedding stylist, per la seconda volta, nella trasmissione L’abito dei sogni su Real time; un àrbiter elegantiàrum del giorno perfetto. Le trasmissioni della sfilata terminano con un programma dedicato ai colori: il bianco naturale, l’avorio che con il cipria e il nude, si litigano le uscite o un dettaglio.

Se pensavate di aver perso le dritte da diretta ricredetevi, la designer non smentisce l’indole da maestrina e si fa docente di cattedra sulle passerelle.

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