Sposarsi in comune: tra letture personalizzate e musica romantica

Chi decide di sposarsi in comune non lo fa solo per evitare la funzione religiosa. Più della metà delle coppie italiane sceglie oggi di optare per il rito civile soprattutto per essere liberi di organizzare una cerimonia originale e meno schematica di quella che invece, per forza di cose, è prevista dalla chiesa.

Organizzare un matrimonio in comune, tuttavia, non è semplice come si potrebbe pensare. Ci sono molti aspetti da considerare e tanti dettagli da pianificare attentamente, probabilmente più di quanti non se ne debbano curare nel caso in cui si scelga di promettersi amore eterno davanti a Dio.

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L’iter burocratico

È abbastanza snello per fortuna l’iter burocratico, che è regolato dall’ordinamento dello stato civile: le operazioni preliminari e funzionali al rito civile possono essere effettuate un paio di mesi prima del grande giorno, ragion per cui non si tratta di nulla di troppo farraginoso o impegnativo.

Il bello del rito civile è che i futuri marito e moglie sono liberissimi di scegliere una tra le tante location messe a disposizione dal comune stesso: talvolta si tratta di palazzi storici che possono legalmente fare da casa comunale in circostanze del genere, ma c’è anche chi preferisce sposarsi direttamente in municipio nell’ambito di una cerimonia semplice e senza pretese.

I testimoni

Cambia radicalmente, rispetto alla chiesa, la questione testimoni: se la cerimonia religiosa prevede che gli sposi possano sceglierne due o tre a testa, in comune solo uno di loro potrà apporre la propria firma sui documenti ufficiali. Di contro, però, è possibile chiedere che sia un amico o un familiare a celebrare la cerimonia: è sufficiente che sia maggiorenne, che goda di tutti i diritti civili e che abbia una parentela verticale – che sia cioè fratello o cugino ma non genitore, figlio oppure nonno – di uno dei promessi sposi.

Come rendere unico il matrimonio con rito civile

Fatte le doverose premesse che afferiscono alla sfera prettamente burocratica, non resta che capire come si possa rendere speciale ed indimenticabile un rito civile. Sebbene nell’immaginario collettivo sposarsi in comune significhi “accontentarsi” di un rito più freddo e meno emozionante, la verità è che l’atmosfera dipende dalle scelte stilistiche ed organizzative dei futuri sposi. I dettagli, in questo caso, possono fare davvero la differenza. Tutto deve essere ben curato e nulla dev’essere lasciato al caso, se si vuole che il matrimonio sia perfetto e che gli ospiti apprezzino il modo in cui la giornata è stata pianificata.

La musica

È fondamentale, ad esempio, la musica: la sposa potrà fare il suo ingresso in sala sulle note di un brano che abbia un qualche significato particolare per la coppia o che, comunque, sia sufficientemente solenne da scandire un momento così toccante.

Inoltre per tutta la durata della cerimonia la musica rivestirà un ruolo di primo piano, per cui via libera agli archi, alla chitarra elettrica e a qualunque strumento possa essere in grado di fare da sottofondo al momento più bello delle vostre vite.

Le decorazioni

Quanto alle decorazioni, la location può essere abbellita in qualunque modo lo si desideri: spazio allora ai fiori, alle ghirlande e alle candele, senza dimenticare che chi decide di sposarsi in comune è libero di collocare nella sala anche un tavolo dei dolci per coccolare gli ospiti al termine della cerimonia.

Lo scambio delle promesse

Al di là degli addobbi, se c’è una cosa capace di trasformare un matrimonio in comune in un rito ad alto concentrato di emozioni quella è certamente lo scambio delle promesse. Chi preferisce il municipio alla chiesa di solito lo fa per poter personalizzare al massimo la cerimonia e leggere, prima d’infilare l’anello al dito del proprio partner, la promessa che avrà scritto da solo.

Sarà questo il momento più toccante della giornata, soprattutto se i futuri sposi si prodigheranno a scrivere un testo che emozioni e racconti fedelmente l’essenza dell’amore che li unisce. È da valutare anche l’idea di inserire in scaletta discorsi di amici e parenti e di scegliere con cura delle letture a tema che possano rendere il rito un po’ più lungo e coinvolgere gli ospiti in un turbinio di splendide emozioni.

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