Gianni Molaro e la Sfilata “Mamme in Provetta”

Gianni Molaro stupisce ancora e con la sua ultima collezione fa sfilare alcune modelle incinte con abiti da sposa premaman, un inno alla vita e all’amore.

È lo stilista dei record: ha creato il velo da sposa più lungo del mondo (di 326,70 mt), l’abito da sposa più largo del mondo (di 13 mt di diametro) e l’abito più prezioso del mondo (valore 10 miliardi di vecchie lire).

Due sono gli atelier dove è possibile apprezzare le sue creazioni, uno a Roma in via del Babuino e l’altro nella sua terra d’origine, a San Giuseppe Vesuviano nel napoletano.

“La donna che amo vestire ha una sua femminilità sempre, persino quando è in dolce attesa”, dice il couturier campano.

“Si può essere una donna affascinante anche in gravidanza – aggiunge –. Non solo, una nuova vita concepita sia in maniera naturale, sia artificiale, è una nuova speranza ed è un segnale di gioia per tutti noi. Il desiderio di avere un figlio è legittimo per tutti, anche per chi ricorre all’uso della provetta”.

Le creazioni di Gianni Molaro sono pensate per le tante donne, che sempre più spesso arrivano all’altare già con un evidente pancione, alle quali suggerisce di ostentare in piena fierezza le tanto criticate gravidanze.

Il titolo dato alla sfilata è “Mamme in provetta”, per strizzare l’occhio anche a quanti decidono per l’inseminazione artificiale, quale scelta estrema per realizzare il desiderio di una famiglia.

Ecco allora in passerella coppie di uomini con al centro una donna in stato interessante, munita di provetta, coppie con bambini piccoli e coppie etero. Tutti, ha spiegato lo stilista, rigorosamente accomunati dall’amore.

La collezione di abiti da sposa si è così prestata come spunto di discussione su un argomento assai spinoso.

Caterina Balivo, la conduttrice Tv amica di vecchia data di Molaro, e madrina della sfilata ha commentato: “Non credo si possa esprimere un giudizio su un tema così personale, se non ci si è trovati nella situazione. Personalmente ritengo che ognuno fa le proprie scelte, e che non spetti a noi esprimere valutazioni”.

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