Chirurgia estetica: sono come tu mi vuoi?

C’è chi, come Anna Magnani, vuole tenersi tutte le rughe. “Ci ho messo una vita a farmele venire“, disse l’attrice romana al suo truccatore. Per alcuni, però, fermare il tempo sul proprio volto, è una mania.  E la chirurgia estetica sembra l’unica strada percorribile. Meglio andarci piano con bisturi e botulino, a volte, intervenire per arginare gli effetti del tempo che passa può sfuggire di mano: tramutarsi nella ricerca spasmodica della bellezza (finta) e modificare drammaticamente la propria vita. “Non ci si deve paragonare a un’immagine, creata con Photoshop, di qualcun’altro”, suggerisce Vincenzo Minieri, medico chirurgo di Napoli, specialista in chirurgia plastica estetica e ricostruttiva.

“Bisogna associare la bellezza a un aspetto curato e attraente, qualità che vanno sostenute con intelligenza – aggiunge il chirurgo plastico – senza sottoporsi a interventi di omologazione fisica. È sufficiente chiedere un miglioramento per assomigliare, fisicamente, alla rappresentazione che si ha di sé”. Ci sono anche pazienti che fanno richieste strane. Per lo specialista partenopeo è meglio dire no, a tutti quegli interventi che non rispettano i canoni armonici della natura, anche se le pazienti probabilmente si limiteranno a cambiare medico. Una scelta consapevole, che gli evita clienti insoddisfatte, perché non hanno riscosso l’approvazione sociale che si aspettavano. Ma quando la chirurgia è sana? 

Desiderare un intervento di chirurgia estetica è sano quando si ha un reale problema di natura anatomica, come un naso troppo lungo o con la gobba evidente, o quando il seno è insufficiente per vestire una prima misura – risponde Minieri – o troppo grande da provocare danni alla colonna vertebrale. Sì, al rinforzo della femminilità, a quegli interventi che hanno a che fare per esempio con l’assottigliamento della silhouette, un miglioramento del viso a livello di rughe. Sono ritocchi che fanno sentire meglio con la propria età. Al contrario – conclude – è importante valutare se per caso non si stia ingrandendo il proprio difetto estetico. Oppure bisogna capire se si hanno delle aspettative che distorcono la realtà, come pensare che dal post operatorio arrivi l’uomo della loro vita o il successo in famiglia, o nel sociale. Tutte distorsioni che procurano una delusione”.

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