Vini: i consigli di Nicoletta Gargiulo

Nicoletta Gargiulo è una delle sole due donne ad aver vinto il titolo di miglior sommelier italiano. Formatasi nel ristornate Don Alfonso, ora è restaurant manager presso il Terrazza Bousquet di Sorrento, oltre che presidente Ais Campania. Dice: “C’è un vino per ogni persona, ma non è un amore per sempre. Il gusto si evolve. Ci innamoriamo e ci disinnamoriamo di diverse tipologie, perché nel tempo il palato diventa più esigente.”
In base a cosa sceglie i vini per i suoi ospiti?
All’abbinamento con i piatti. È la regola di base che ci induce a proporre a chi si avvale del servizio di un sommelier. Poi, subentra il fattore prezzo, l’esperienza di chi ha già assaggiato alcuni vini e vuole provare qualcosa di diverso, ma sicuramente il principio di base è l’abbinamento.
Se gli sposi scegliessero la cucina mediterranea per il loro menù, che vini suggerirebbe?
Innanzitutto i bianchi campani: Fiano di Avellino Tenuta Sarno, Greco di Tufo Vigna Cicogna di Benito Ferrara, Fiorduva di Marisa Cuomo, Per Eva Tenuta San Francesco, la Biancolella d’Ischia di Casa D’Ambra. Per un menù di terra propenderei per un taurasi: Taurasi Poliphemo di Tecce, Piano di Montevergine Feudi di San Gregorio o Falerno del Massico Ariapetrina Masseria Felicia.
Al momento della torta consiglierebbe bollicine italiane o francesi?
È di solito un momento nefasto perché c’è questa pessima abitudine di servire il brut sulle torte. È una cosa che assolutamente non condivido. Per me quello della torta è un momento italiano con bollicine dolci, o al più passiti o del vin sec. Mai assolutamente il brut. Sfaterei la Francia in generale, perché se ne producono pochi. Meglio bollicine italiane, che tendenzialmente si avvicinano al dolce.
Le è mai capitato di dover soddisfare richieste particolarmente estrose?
Economicamente impegnative, sì mi è capitato. Purtroppo di wine snob ce ne sono parecchi e sono proprio quelli che conoscono davvero poco il mondo del vino a fare le richieste più particolari.
Qual è lo spazio per le donne in questo campo?
Sono tante. È pur vero che adesso non ci sono barriere tra uomini e donne, l’importante è essere professionisti capaci. Le donne capaci emergono comunque. Dipende da quanto si è disposti a investire in questo lavoro, che è molto impegnativo in termini di tempo e di responsabilità.

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