Le frontiere della moda bio-etica: un tessuto sostenibile e cosmetico

Non ci scoraggiamo, noi che vogliamo cambiare il mondo, perché siamo sempre in buona compagnia! C’è anche un team italiano, quello di Enrica Arena, con il suo progetto di tessuto agli agrumi, tra i vincitori del primo Global Change Award, l’iniziativa dedicata all’innovazione nell’industria della moda, lanciata dall’organizzazione no-profit H&M Conscious Foundation. Il progetto si chiama Orange Fiber ed è una startup siciliana, che sviluppa filati innovativi e vitaminici dagli agrumi. L’obiettivo è creare un tessuto sostenibile e cosmetico, che risponda all’esigenza d’innovazione dei brand di moda. “Per farlo – dicono Enrica Arena e Adriana Santanocito, amiche e cofondatrici, vogliamo riutilizzare le oltre 700.000 tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola italiana produce annualmente”.

Questa la loro storia: dall’idea allo studio di fattibilità, condotto con il Politecnico di Milano hanno poi sviluppato il brevetto. Nel febbraio 2014 è costituita Orange Fiber, con sede a Catania e in Trentino. Due Business Angel finanziano il progetto. A settembre 2014 è presentato in anteprima il primo tessuto da agrumi al mondo, composto di acetato di agrumi e seta, in due varianti: raso tinta unita e pizzo. ”Immagina – dicono Enrica e Adriana – tutti gli scarti industriali di trasformazione agrumicola trasformati in un tessile sostenibile, che funzioni come una crema cosmetica e vitaminica da indossare. Questo è il nostro sogno, e vogliamo realizzarlo a partire dalla nostra terra”. L’idea più votata è stata quella del team finlandese di Michael Hummel, “Dissolvere per creare – Conversione del cotone di scarto in nuovo tessuto”, che riceverà un assegno di 300.000 euro.

Gli altri risultati del voto online, tenutosi dall’uno al 7 febbraio, sono i seguenti: secondo posto al progetto made in USA “Dal poliestere al poliestere – Utilizzare i batteri per riciclare il poliestere di scarto”, responsabile del team Akshay Sethi, premiato con 250.000 euro; terzo posto al progetto estone “Utilizzare gli scarti di produzione – Una piattaforma virtuale per il riciclo degli scarti di produzione tessile”, responsabile del team, Ann Runnel, Estonia; il quarto posto al team italiano, mentre si sono classificati quinti gli olandesi con il “Tessuto dalle alghe – Utilizzare le alghe per creare tessuti rinnovabili”, responsabile del team: Tjeerd Veenhoven. A questi ultimi tre progetti è stato donato un assegno di 150mila euro. Inoltre, ispirata dalla risposta da parte della comunità globale d’innovatori, e con l’obiettivo di influenzare il cambiamento di là dai cinque vincitori, la Fondazione lancerà il Global Change Award Network, uno spazio digitale pubblico, dove possono nascere idee e condivisione.

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